Cucina
Come scegliere l’olio extravergine d’oliva: guida pratica
L’olio extravergine di oliva è l’ingrediente principale della cucina italiana, lo ritroviamo infatti in ogni ricetta dalle insalate ai piatti più elaborati proprio non sappiamo farne a meno.
Ma siamo davvero capaci di scegliere un olio extravergine di oliva di qualità?
Quali fattori dobbiamo valutare prima di acquistare una bottiglia di olio?
Nell’articolo che segue ti illustreremo quelle che sono le caratteristiche principali dell’olio evo per aiutarti nella scelta di quello più adatto a te.
Quali sono le caratteristiche distintive dell’olio extravergine di oliva?
Abbiamo fatto questa domanda a Contedoro.com, un frantoio storico e un marchio riconoscibile nel settore dell’olio extravergine d’oliva di qualità. Ecco cosa è venuto fuori dalla nostra chiacchierata.
Gli italiani sono in assoluto i maggiori consumatori al mondo di olio extravergine di oliva con un consumo pro capite medio stimato tra i 13 e i 15 kg all’anno.
Ma sappiamo davvero scegliere un olio di qualità o ci lasciamo guidare da fattori quali il marchio, la pubblicità o il prezzo?
Quando decidi di acquistare un olio extravergine di oliva la prima cosa che devi fare è leggere bene l’etichetta. Iniziamo col dirti che l’olio di oliva per essere considerato extravergine deve avere un contenuto di acido oleico (l’elemento responsabile del grado di acidità dell’olio) che non supera lo 0,8-1% (cioè ogni 100 grammi di olio devono contenere al massimo 0,8-1 grammi di acido oleico). Valori superiori a questo sono indicativi di un olio di oliva non extravergine ma di qualità inferiore.
Sull’etichetta dell’olio che stai per comprare devono essere indicate chiaramente origine delle olive, luogo di trasformazione, tipologia di processo produttivo e data di scadenza, se manca anche solo uno di questi elementi lascia stare perché potrebbe essere un olio contraffatto. La cosa migliore sarebbe acquistare un olio biologico al 100% così da essere sicuri di non portare in tavola sostanze potenzialmente nocive per l’organismo, inoltre l’olio bio sicuramente non è stato addizionato con correttori di acidità.
Un altro elemento molto importante è quello di scegliere possibilmente un olio DOP (Denominazione d’Origine Protetta) o IGP (Indicazione Geografica Protetta). I prodotti con il marchio DOP per essere messi in commercio devono rispondere a un disciplinare molto preciso che contiene norme che regolamentano tutti gli step produttivi, dalla coltivazione all’imbottigliamento. Per quanto riguarda invece il marchio IGP, è importante sapere che ad oggi in Italia l’unico olio che ha questo riconoscimento è quello toscano.
Leggendo bene l’etichetta dovresti trovare anche informazioni riguardanti il processo di produzione e cioè se l’olio è ottenuto mediante spremitura a freddo o meno. Un olio ottenuto da spremitura a freddo è un olio di qualità superiore dal momento che la pasta di olive non si surriscalda mai durante il processo di lavorazione (ma si mantiene sempre a una temperatura inferiore ai 27°C) e questo garantisce una conservazione delle proprietà organolettiche dell’olio che è molto più aromatico e profumato. Durante l’estrazione a freddo è severamente vietato l’utilizzo di sostanze chimiche, additivi o solventi che possono alterare il prodotto finale. Oltre che sul gusto l’estrazione a freddo ha un effetto positivo anche sulla qualità dell’olio che si mantiene ricco di vitamine ed antiossidanti che invece si denaturano alle alte temperature.
L’olio extravergine d’oliva perché si mantenga buono e profumato più a lungo deve anche essere conservato nel migliore dei modi e cioè in ambiente fresco e asciutto e soprattutto i recipienti scuri al riparo dai raggi solari che causano un deterioramento più rapido.
Infine, se prima dell’acquisto riesci ad assaggiare l’olio, ricorda bene che l’extravergine di oliva ha un colore che tende al verdognolo e si caratterizza per un sapore molto intenso con sentori di erba appena tagliata e dà quel leggero pizzicore alla gola che lo contraddistingue dagli oli di qualità inferiore.