Soldi

Prestiti Garantiti e forte risparmio privato per PMI

In questa guida non parleremo di come ottenere un prestito, quello puoi studiarlo nel portale di Marco Germanò, bensì parleremo delle possibilità che si sono venute a creare. Con il proseguire dell’emergenza sanitaria ed economica legata al CoronaVirus, il legislatore ha attuato delle decisioni importanti per rendere più agevole il prestito a favore delle Piccole e Medie Imprese.

Ecco di cosa si tratta.

Garanzia statale dei prestiti

Senza entrare troppo nei tecnicismi, lo Stato si farà garante dei prestiti che le aziende vorranno chiedere alle banche al fine di ottenere la liquidità necessaria per poter ripartire, con alcuni requisiti da rispettare:

  • 100% di garanzia statale. Per tutti i prestiti che non superano i 25mila euro e sono rivolti a PMI, l’erogazione sarà quasi automatica. Questo perché le banche non avranno più l’obbligo di valutare nel merito se ci sono le condizioni per poter concedere il finanziamento. E, soprattutto, non si dovrà attendere il lasciapassare del Fondo di Garanzia per i prestiti.
  • 90% di garanzia. Le aziende che hanno un fatturato fino a un miliardo e mezzo e meno di 5mila dipendenti in Italia potranno chiedere un prestito con una garanzia statale, appunto del 90%.
  • 70% di garanzia statale. La percentuale, quindi, scende del 20% se a chiedere un prestito sono le aziende che hanno un fatturato superiore ai 5 miliardi di euro.

L’ABI ha già fatto sapere a tutte le banche con una circolare che non c’è tempo da perdere e, quindi, è necessario che non si perda altro tempo. E che, soprattutto, vengano velocizzate tutte le pratiche burocratiche. Ovviamente, come puoi immaginare, manca la quantità che è possibile chiedere in prestito. Ma questo punto lo approfondiremo nel prossimo paragrafo, quando parleremo di tutti i vincoli.

I vincoli

Come è immaginabile, non si è passati magicamente dall’erogazione del credito difficoltoso – soprattutto per le PMI – a una situazione completamente opposta, dove è facile ottenere finanziamenti. A parte la soglia di 25mila, ci sono delle condizioni piuttosto chiare e nette per poter sfruttare le agevolazioni per i prestiti.

L’importo del prestito, infatti, non potrà assolutamente superare il 25% del fatturato 2019 o il doppio dei costi del personale che si sono avuti nello stesso anno, 2019 appunto. Per poter certificare di rientrare in queste condizioni, è necessario portare il bilancio o dei dati certificati e incontrovertibili. Se, però, l’azienda è nata nel 2019 è necessario stimare una previsione di costi in tal senso per i primi 24 mesi e, soprattutto, non dover comunque sforare la soglia in corso d’opera.

Come estinguere il debito

Il debito va estinto dopo 72 mesi, con la possibilità, comunque, di fare un preammortamento fino a due anni. Gli interessi sono molto ridotti, avendo un tasso per le Piccole e Medie Imprese dello 0,25% il primo anno. Una percentuale che raddoppia nel secondo e terzo anno (0,5%), quadruplica dal quarto anno fino al sesto (1%). Per le grandi aziende, invece, il tasso è leggermente più alto: 0,5% il primo anno, 1% il secondo e il terzo anno, 2% il quarto, il quinto e il sesto anno.

Il forte risparmio privato degli italiani può essere ossigeno per le PMI

Chissà che la tendenza al risparmio degli italiani può essere un vero e proprio salvavita per le Piccole e Medie Imprese. Le banche, infatti, che dovranno sottostare alle richieste di prestito e, quindi, a erogare a un tasso che mai si sarebbero sognate di fare, possono contare su un tasso di liquidità molto forte. Frutto della tendenza italiana a conservare i soldi per tempi migliori e a depositare quanto più possibile in banca.

Infatti, qualcuno che può essere interessato a investire può mettere a disposizione i propri risparmi privati per finanziare quell’azienda in difficoltà e provare a far rilanciare il settore produttivo del nostro paese che, non dimentichiamolo, è composto soprattutto da aziende con meno di 15 dipendenti.

È importante, infatti, garantire una liquidità certa e immediata per tutti coloro che non possono più sostenere a lungo una situazione di blocco. L’ABI ha già fatto il suo, il governo ha provveduto a fare un decreto ad hoc. Tocca agli imprenditori darsi una mano e alle banche di velocizzare tutte le operazioni.

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