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Perché prendiamo la scossa?

Hai mai preso la scossa scendendo dalla macchina o stringendo la mano a qualcuno? Sicuramente ti sarà capitato almeno una volta perché questo è un fenomeno davvero molto comune che si presenta quando due corpi a contatto tra loro provocano uno sbilanciamento tra gli atomi che compongono la materia.

Oggi ti spieghiamo perché si prende la scossa compiendo alcuni movimenti comuni e quotidiani e ti spieghiamo le ragioni per cui tale fenomeno potrebbe essere meno innocuo di quello che sembra.

Le piccole scosse durante i gesti quotidiani

Non spaventarti! Prendere una piccola scossa mentre stringi una mano o quando tocchi la macchina scendendo dal sedile non è pericoloso per la tua incolumità. Per osservare visivamente questo fenomeno ti basta spegnere la luce e sfilare velocemente un maglione di lana.

Ciò che vedrai sarà una miriade di piccole scintille che scoppiettano e che, tuttavia, non provocano alcun dolore in nessuna zona del tuo corpo. Abbiamo tuttavia iniziato questo approfondimento spiegandoti che le scosse che prendiamo dopo un contatto o uno sfregamento potrebbero essere più pericolose di quanto si creda. Come mai? Vediamo prima come si generano e poi ti spieghiamo perché potrebbero essere dannose.

La “colpa” è delle cariche elettrostatiche

Le scosse a cui facciano riferimento non sono altro che cariche elettrostatiche che  si manifestano quando due corpi a contatto tra loro si separano provocando uno sbilanciamento di cariche di segno opposto. In natura qualsiasi sbilanciamento provoca una immediata reazione di ripristino dell’equilibrio e, pertanto, la scossa che avverti, è proprio il culmine di questo processo.

In particolare una carica ferma in un corpo è in grado di esercitare una forza elettrostatica su un’altra carica nelle vicinanze. La scossa che avvertiamo in certi casi è il trasferimento di una carica elettrostatica tra due corpi a differenze potenziale elettrostatico.

Questo dipende da molti fattori e, tra questi, le condizioni ambientali hanno un certo peso, specialmente in riferimento alla temperatura e al tasso di umidità. Ecco perché è più facile prendere la scossa durante le giornate calde e secche rispetto alle giornate fredde e umide.

Perché prendiamo la scossa scendendo dalla macchina?

Prendiamo ad esempio il caso in cui saliamo in macchina, un movimento comunissimo per il quale non ci accorgiamo che ci stiamo caricando del potenziale elettrostatico dell’auto. Quando scendiamo, tuttavia, scarichiamo a terra le cariche accumulate ma, visto che l’auto è ancora carica perché isolata dai copertoni, queste attraversano il nostro corpo e arrivano a terra. Toccando il telaio per chiudere lo sportello, quindi, avvertiamo quella fastidiosa scossetta che ci fa sobbalzare.

Quando e perchè le cariche elettrostatiche sono pericolose?

Viste in questo modo le cariche elettrostatiche sono da considerare innocue ma negli impianti industriali la loro presenza causa tantissimi danni. Innanzitutto fa sollevare polveri e materiali di piccole dimensioni rovinando interi lotti di produzione e inceppando i macchinari.

Quando un nastro o un macchinario si surriscaldano e entrano in contatto con la polvere c’è il rischio di innesco di incendio o di anomalie di funzionamento che rallentano la produzione.

Infine le scosse possono provocare uno shock agli operatori che corrono il rischio di cadere e infortunarsi gravemente o di arrecare danni ad altre persone presenti.

L’accumulo di cariche elettrostatiche, quindi, è un problema ben più grave e minaccioso negli ambienti industriali dove si usano macchinari ad alta velocità e materiali neutri che possono generare questo fenomeno.

Per questi casi occorre chiamare una ditta specializzata in sistemi per neutralizzare le cariche elettrostatiche e mettere al riparo i collaboratori e la produzione.

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