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L’altra faccia di Rimini: la storia della città vissuta attraverso i monumenti romani

Rimini è una città con oltre 2.000 anni di storia alle sue spalle, passato che ha lasciato in eredità infinite bellezze e luoghi di grande interesse storico e culturale. Attraverso l’Itinerario Romano è possibile rivivere i fasti dell’epoca Imperiale: percorriamolo insieme!

Ai tempi della sua fondazione, oltre 2.000 anni fa, Rimini si faceva chiamare Ariminum ed era un importante avamposto e snodo commerciale romano. Da allora ne è passato molto di tempo e in pochi potevano immaginare che Rimini sarebbe diventata una delle capitali internazionali del divertimento. Per conoscere, capire e poter vivere a fondo la città di oggi, però, occorre percorrere questi due millenni di vita, perché solo in questo modo si può scoprire il passato ricco e suggestivo di Rimini.

Proprio con questo scopo è nato il cosiddetto “Itinerario Romano”, un percorso multimediale e interattivo, organizzato dal Visitor Center di Rimini, che dà la possibilità di immergersi completamente nel passato della città. Seguendo passo a passo questo itinerario vi stupirete, attraverso l’osservazione di strutture architettoniche e monumenti, di quanta storia vi sia alle spalle dei divertimenti da spiaggia e delle notti brave.

Ecco allora, senza ulteriori indugi, le principali tappe del tour tra le vie della città.

Arco d’Augusto e Porta Montanara

Il cardo e il decumano sono le vie principali di ogni insediamento romano. All’estremo Est del secondo, si può ammirare l’imponente Arco d’Augusto, il più antico conservato nell’Italia settentrionale. Eretto nel 27 a.C., segnava l’ingresso alla città attraverso la via Flaminia, che ancora oggi collega Rimini a Roma.

L’arco si inseriva nella antica cinta muraria, della quale sono ancora visibili alcuni resti, ed era, in origine, sormontata da una statua di Augusto stesso. Fu costruito per onorare la figura e la politica dell’Imperatore Ottaviano, in occasione della pace raggiunta dopo un lungo periodo di guerre civili.

Seguendo verso Ovest l’antico percorso della citata cinta muraria, si giunge alla Porta Montanara, che sormontava l’ingresso a Rimini, questa volta, attraverso il cardo massimo, che proseguiva poi fino ad Arezzo. Risalente al I° secolo a.C., la costruzione venne edificata durante un riassetto difensivo della città, attribuito a Silla dittatore. Porta Montanara è oggi un semplice arco a tutto sesto, composta da blocchi in arenaria.

Il Foro romano

All’incrocio tra il cardo e il decumano massimo, troviamo quella che oggi ha il nome di Piazza Tre Martiri, che ricalca l’antico Foro romano di Rimini. In origine il Foro era intitolato a Giulio Cesare, in virtù del famoso discorso che il condottiero romano tenne prima dello storico passaggio del Rubicone.

Non a caso al centro della piazza, che oggi è stata ristrutturata e ampliata, vi è ancora una statua bronzea dell’Imperatore. Al tempo, il Foro era il cuore della vita pubblica ed economica e sede del mercato cittadino; oggi, Piazza Tre Martiri presenta un arredo urbano completamente rifatto negli anni 2000, ma ristrutturato nel rispetto dell’antico impianto storico.

Anfiteatro

Procedendo verso il mare, all’incrocio tra via Bastioni Orientali e via Roma, potrete ammirare i resti dell’antico anfiteatro, costruito intorno al II° secolo d.C., allora edificato in prossimità della spiaggia, molto più arretrata di oggi. Dalla classica forma ellittica, l’arena era di ampiezza di poco inferiore a quella del Colosseo, con una capienza di almeno dodicimila spettatori.

Museo archeologico, Lapidario e Domus del Chirurgo

Rimini, mosaico Domus del Chirurgo

Percorrete ora l’antico lungomare, procedendo su via Roma, verso Nord-Ovest, e raggiungerete la zona di Piazza Ferrari, dove è sito il Museo archeologico. Inaugurato nel 2007 e installato nell’ex convento dei Gesuiti, conserva al suo interno opere e reperti della Rimini Imperiale fra il II° e il III° secolo.

In particolare, di notevole interesse dal punto di vista storico e socio-culturale sono gli antichi strumenti medico-farmacopeutico e gli arredi, risalenti al II° secolo d.C., provenienti dalla Domus del Chirurgo, completo archeologico collocato appena fuori dal Museo e scoperto solo nel 1989 durante i lavori di ristrutturazione urbana.

All’interno della Domus, si potranno ammirare prestigiosi mosaici e vivaci affreschi che inquadrano una residenza ad uso sia privato, che professionale. Assolutamente interessante è anche il Lapidario Romano, allestito nel cortile interno del Museo stesso, in cui sono raccolte iscrizioni dal I° secolo a.C. al IV° secolo.

Ponte Tiberio

Rimini, ponte Tiberio

Ultima tappa dell’Itinerario Romano per il Centro Storico di Ariminum è il famoso Ponte di Tiberio, collegamento tra corso d’Augusto e viale Tiberio. In pietra d’Istria e lungo oltre 70 metri, si estende su 5 arcate poggianti su massicci piloni che l’anno sostenuto dal 20 d.C. circa ad oggi.

All’epoca della sua costruzione, il Ponte di Tiberio era una struttura di importanza unica, da qui infatti partivano due vie ancora oggi fondamentali: l’Emilia, che arriva a Piacenza, e la Popilia, che collega ancora oggi la città ad Aquileia.

Attraverso il ponte, inoltre, era il collegamento, che al tempo stesso teneva saldamente divisi, la città e il suburbio, oggi rappresentato dal caratteristico Borgo di San Giuliano. Dal punto di vista architettonico, il ponte si impone per il disegno e la grandiosità delle strutture, realizzate con le più innovative tecniche costruttive del tempo. Importante, seppur limitato, lo spazio concesso all’apparato figurativo, comunque intriso di significati simbolici.

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