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Come scegliere l’impianto fotovoltaico più adatto per la propria casa

Un impianto fotovoltaico è una tecnologia all’avanguardia nel campo delle energie rinnovabili, una soluzione adatta in numerosi contesti per ridurre le emissioni di gas serra producendo energia elettrica in modo sostenibile. Tuttavia, è importante sapere come scegliere l’impianto fotovoltaico per la casa, per essere in grado di prendere una decisione consapevole.

In questo caso è necessario valutare numerosi aspetti, dal corretto dimensionamento dell’impianto al tipo di pannelli fotovoltaici da utilizzare, oltre alla convenienza di installare anche un sistema di accumulo per ottimizzare l’autoconsumo.

Naturalmente, è altrettanto importante tenere conto di vantaggi e svantaggi degli impianti fotovoltaici, così da prendere una scelta pienamente consapevole e in grado di soddisfare appieno le proprie esigenze. Il consiglio, in questi casi, è di affidarsi a dei professionisti per far eseguire un’analisi di fattibilità, commissionando anche una diagnosi energetica della casa.

In questo modo è possibile affrontare l’investimento in maniera cosciente e informata, diminuendo la propria impronta di carbonio attraverso l’uso dell’energia solare per soddisfare una parte del fabbisogno energetico della propria abitazione.

Da cosa è composto un impianto fotovoltaico domestico

Prima di tutto è importante sapere quali sono i componenti di un impianto fotovoltaico domestico. L’elemento principale è rappresentato dai moduli fotovoltaici, pannelli dotati di una serie di celle fotovoltaiche che catturano la luce solare e la convertono in energia elettrica.

I moduli però producono elettricità in corrente continua, per questo motivo è indispensabile un inverter, un dispositivo che trasforma l’energia elettrica in corrente alternata utilizzabile per l’autoconsumo, la ricarica della batteria o la cessione alla rete.

Un altro componente fondamentale è il contatore, uno strumento con cui misurare l’energia elettrica prodotta dai moduli fotovoltaici e monitorare il rendimento dell’impianto. Può essere richiesta anche l’installazione di un sistema di accumulo, ossia delle batterie che consentono di immagazzinare l’energia elettrica prodotta dai pannelli e non consumata immediatamente, per avere una riserva di energia utile nel momento in cui l’impianto non genera nuova elettricità.

Oltre a questi elementi bisogna considerare anche altri componenti. Tra questi è possibile annoverare gli ottimizzatori, dispositivi che permettono di migliorare il rendimento dell’impianto in presenza di ombreggiamenti. Altrettanto importanti risultano i cavi elettrici per i collegamenti, le scatole e i contenitori di protezione per i componenti elettrici ed elettronici. Completano l’impianto i sistemi smart per il controllo a distanza dell’impianto fotovoltaico, così come la struttura di supporto per il montaggio e l’inclinazione dei pannelli.

Cosa valutare nella scelta dell’impianto fotovoltaico per la casa

A questo punto non resta che scegliere il tipo di impianto fotovoltaico più adatto per la propria casa.

Innanzitutto, bisogna individuare i pannelli fotovoltaici giusti, in base al rapporto tra il costo di acquisto e il rendimento dei moduli. I modelli più economici usati oggi sono i pannelli fotovoltaici policristallini, ideali per i tetti inclinati di 20-30° e orientati a Sud. In alternativa è possibile optare per i moduli monocristallini, perfetti anche in presenza di un irraggiamento non ottimale.

Dopodiché, è necessario valutare una serie di caratteristiche tecniche dei pannelli fotovoltaici, tra cui la temperatura d’esercizio, la qualità dei materiali, la potenza dei moduli e la garanzia del produttore. Bisogna anche tenere conto della spesa complessiva in base al numero di pannelli che servono per il fabbisogno energetico familiare, considerando anche lo spazio disponibile, la potenza massima da installare e il livello di autoconsumo energetico che si vuole ottenere.

Ovviamente non bisogna sovradimensionare l’impianto fotovoltaico, dato che rimane essenziale il collegamento dell’immobile alla rete elettrica esterna. Si tratta di una necessità legata al fatto che attualmente con il fotovoltaico ancora non è possibile raggiungere il 100% di autoconsumo, dato che i pannelli sono inattivi nelle ore serali e meno performanti in occasione di giornate nuvolose. Per massimizzare l’efficienza e l’autoconsumo naturalmente è possibile installare l’accumulo fotovoltaico, tuttavia i parchi batterie disponibili a livello domestico ancora non sono in grado di assicurare una totale indipendenza dalla rete.

Nella scelta è importante analizzare bene anche il tipo di inverter da installare, ad esempio se monofase o trifase e con un livello di potenza adeguato all’impianto. In genere, in ambito domestico si usano inverter monofase con una potenza leggermente superiore a quella dell’impianto, ad esempio un inverter da 3 kW per un sistema da 2,5 kW.

Una volta definite le caratteristiche dei vari componenti dell’impianto fotovoltaico è necessario controllare le agevolazioni disponibili, verificare se bisogna realizzare degli interventi di efficientamento energetico prima dell’installazione del fotovoltaico e iniziare a valutare le proposte delle aziende specializzate presenti sul mercato.

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