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Come distinguere le lampadine a led: tra attacco e14 e attacco e27

Le lampade a led, come ben sappiamo, sono davvero tante, ma ci sono delle principali categorie che bisogna conoscere e distinguere dalle altre. In particolare parliamo dell’attacco della lampadina a led. Sul mercato ne esistono due tipologie principali: le lampadine a led attacco e14 e le lampadine a led con l’attacco e27.

Una parte importante della lampada è proprio l’attacco. Quest’ultimo fornisce un accoppiamento stretto delle parti metalliche a contatto e garantisce una connessione elettrica di alta qualità al circuito elettrico. I danni a questa parte causano interruzioni nel lavoro coordinato con il conseguente guasto della lampada a causa di cadute di corrente e di tensione causate da uno scarso contatto.

Il modello di attacco più comune è “E” (attacco EdisonScrewtype o Edison).

Le lampadine con questo tipo di attacco vengono sempre di più impiegate non solo negli ambienti domestici, ma anche nelle fabbriche e nei negozi.

Lo Standard Edison è un sistema filettato di connessione rapida per le sorgenti luminose elettriche, sviluppato da Thomas Edison e brevettato nel 1894. Nella maggior parte dei Paesi che usano 230-240 V per l’alimentazione domestica, le basi E27 ed E14 sono le più comuni (E27 è la base standard delle lampadine sovietiche ed europee 220V). In Nord America (USA, Canada), dove la tensione domestica è di solito 110 V, E26 è la dimensione standard, le basi E12 per lampade minion a forma di candela e E10 sono anche utilizzate in alcune ghirlande elettriche. Anche nelle lampade spesso si utilizza il cosiddetto connettore a baionetta.

Le differenze tra l’attacco e14 ed e27 sono poche. Anzi: c’è solo una differenza e sta nel diametro dell’attacco. L’attacco targato 27 è rappresentato da un giunto filettato con tanto di altezza e diametro pari a 27mm. D’altro canto, la lampadina con la base e14 presenta un attacco con un diametro pari a 14mm e un’altezza pari a 26mm.

I valori di consumo energetico non dipendono dalla dimensione della base e sono indicati sulle lampade o sui loro pacchi separatamente con la designazione “W”, le lampade a led con base E14 sono disponibili con un consumo massimo di fino a 7 W (la luminanza è identica a 40 – 60 W rispetto alle lampade ad incandescenza).

Pertanto, distinguere le lampadine a led e27 ed e14 è davvero molto semplice: basta semplicemente guardare l’attacco. Nel caso delle lampadine a led e14 l’attacco sarà molto più piccolo rispetto alle lampade a led con l’attacco e27 (grande). Questo si riflette anche sulle dimensioni della lampadina stessa. Difatti, le lampadine a led con l’attacco e27 sono più grandi rispetto alle lampadine con l’attacco e14. Sono quelle lampadine che si adattano bene al salotto o comunque all’illuminazione degli ambienti abbastanza ampi. D’altro canto, le lampadine a led con l’attacco e14 sono più piccole, di conseguenza anche le zone che sono in grado d’illuminare sono minori. Queste lampadine si adattano meglio all’illuminazione dei bagni, dei ripostigli o dei piccoli corridoi.

La lettera E indica comunque la base filettata, mentre il numero indica il diametro esterno nonché una filettatura speciale di grande altezza. Il simbolo della lettera “E” (Edison / Edison) significa dispositivo a vite. Oltre ai modelli e14 ed e27, sul mercato si possono trovare le lampadine con l’attacco e40. Ovviamente, la lampadine a led con l’attacco e40 è la più grande di tutte e viene impiegata prevalentemente con l’obiettivo d’illuminare degli spazi molto grandi.

Tutto questo ha reso necessaria l’immissione sul mercato anche di opportuni adattatori il cui compito è quello di far funzionare sia le lampade con l’attacco e14 che quelle con l’attacco e27. Grazie a tali adattatori, quindi, il cliente interessato a illuminare un ambiente della propria abitazione non dovrà preoccuparsi di cambiare la cartuccia della lampada, il che si traduce in una grande comodità d’utilizzo. Una volta acquistata la lampadina a led si può subito inserirla nella cartuccia.

La notizia negativa è che ancor oggi non tutti i lampadari includono questo tipo di convertitore, motivo per cui potrebbe essere necessario acquistarlo a parte installandolo poi nel lampadario. Tali adattatori possono essere di varie dimensioni.

Il loro unico inconveniente è che aumentano la lunghezza della lampada. In genere questo tipo di adattatore non ha un costo elevato e viene montato in una maniera abbastanza semplice. Tuttavia, prima di farlo da soli è comunque meglio prendere in considerazione l’idea di contattare un professionista-elettricista.

In questo modo si possono evitare vari inconvenienti e in contempo essere sicuri del fatto che il lavoro è stato svolto nel migliore dei modi. Certo, l’impiego di un elettricista costa un po’, ma considerando la comodità dell’intervento, la sua velocità e il fatto che si potranno utilizzare varie lampadine “E” ne vale sicuramente la pena.

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